viernes, 25 de marzo de 2011

NO ALLA CHIUSURA DEI CONSOLATI ITALIANI

NO ALLA CHIUSURA DEI CONSOLATI ITALIANI
NO ALLA CHIUSURA DEGLI ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA
PER UN FORTE RILANCIO DELLA CULTURA ITALIANA ALL’ESTERO

Le Rappresentanze consolari erogano i propri servizi secondo principi di eguaglianza, imparzialità, efficienza e trasparenza, avendo come obiettivo la tutela dei cittadini italiani all’estero rispetto ai diritti fondamentali ed alla libertà personale. Queste sono, secondo il Ministero degli Affari Esteri, le funzioni dei Consolati Italiani.
Come verranno garantiti questi fondamentali diritti per i connazionali residenti ad Amburgo, Liegi (70.000), Lille, Losanna (85.000), Manchester (30.000), Mons e Saarbruchen (25.000) che vedranno la chiusura dei loro Consolati nei prossimi mesi?
Siamo convinti che la gestione di tali enti debba essere profondamente riformata e riteniamo inammissibile la loro chiusura in città con così alta concentrazione di italiani.
E che dire del Consolato di Barcellona?
Invece di aumentare le risorse, il personale e migliorane l’organizzazione, il Ministero ormai da anni sa solo tagliare e ridurre, lasciando soli i propri connazionali che vivono all’estero.
Esistono anche rappresentanze dirette dei cittadini che potrebbero dare impulso e migliorare il funzionamento della comunità italiana: i ComItEs (Comitati Italiani all’Estero) e i CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero).
Ormai da qualche anno, però, la loro azione è bloccata dalla mancata elezione di nuovi rappresentanti: per decisione infatti dell’attuale governo non si convocano più elezioni!.
E che dire dell’Istituto Italiano di Cultura?
Il Ministero invece di investire sulla cultura e la lingua italiana, taglia, riduce, sopprime.
La cultura è un tratto fondante e distintivo della storia di un popolo!
Si parla addirittura di una prossima chiusura, o di un declassamento nella migliore delle ipotesi!
Come ‘Circolo SEL – Barcellona’ DICIAMO NO alla chiusura dell’Istituto Italiano di Cultura e rivendichiamo il diritto a spazi di aggregazione e di impulso della nostra cultura messi a disposizione da organismi statali che sono di tutti! Denunciamo le insormontabili trafile burocratiche che rendono l’Istituto un circolo chiuso, dal quale la maggioranza degli italiani si sentono distanti e disinteressati.
Vi si potrebbero organizzare festival di cinema, teatro e danza, esposizioni, corsi di lingua e conferenze su molteplici temi, sfruttando anche il ricchissimo vivaio di risorse umane e artistiche presente nella città di Barcellona: risparmio, valorizzazione, prestigio e maggior coesione sociale della nostra comunità.
Attualmente, al contrario, le proposte che giungono dall’esterno incontrano spesso difficoltà anche solamente ad essere considerate.
Altro esempio di distruzione della cultura italiana: i corsi di lingua italiana, quest’anno, hanno ricevuto mondialmente un finanziamento di appena 600.000€ per la scuola ‘Dante Alighieri’ a fronte dei 52.000.000€ ricevuti dall’Istituto Goethe per fomentare la lingua tedesca. La ovvia conseguenza sarà la riduzione di corsi di lingua italiana in molte Università (vedi Saarland) e il drastico ridimensionamento, se non la totale soppressione, degli Istituti di Cultura.
Ci battiamo perché Consolati, Istituti di Cultura, ComItEs, CGIE vengano rivitalizzati, attraverso una profonda riforma e mediante l’apporto delle risorse economiche necessarie.
Proponiamo:
  1. che la selezione del personale sia basata esclusivamente sulla trasparenza, la qualità, il merito, l’abnegazione (a qualsiasi livello) e che gli siano garantite buone condizioni di lavoro e contrattuali che riconoscano impegno e professionalità.
  2. il controllo sistematico della gestione mediante resoconti periodici e meccanismi che comprovino qualità ed efficienza
  3. l’implementazione e la razionalizzazione delle risorse che incentivino la partecipazione di tutte le cittadine italiane e di tutti i cittadini italiani che risiedono a Barcellona, e che favoriscano proficui rapporti con le altre comunità straniere
  4. una riforma radicale degli organi di rappresentanza degli italiani all'estero ComItEs e CGIE quali organi di una nuova democrazia partecipativa: rappresentatività diretta, potere decisionale e non solo consultivo, aumento delle risorse e controllo democratico degli elettori sull'operato dei propri rappresentati. 

NO AI TAGLI DECISI DAL GOVERNO!
SOPPRIMERE LA CULTURA SIGNIFICA
UCCIDERE L’ITALIA E GLI ITALIANI!


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